Maria è volata in cielo questa sera. Poco dopo i quarant'anni. Sbriciolata dall'artrite reumatoide. Gravata da tutta una vita che i burocrati del linguaggio moderno definirebbero diversamente abile. Lei, la sua bici, la sua anziana mamma Teresa. Nel cuore, due episodi. Piccolo, piccolissimo io, ad una di quelle splendide tavolate da Franco e Piera, e lei che per non farmi rimanere senza budino rinuncia al suo. E da allora diventerà per anni "Maria del budino". Io più grande, qualche anno fa, mercatino delle pulci in corso Garibaldi: lei a vendere il suo cucito e i suoi ricami. Prendo una tovaglietta. "Veramente sarebbe la coppia...". E allora prendo la coppia. Quella coppia voglio ritrovarla negli armadi di casa, per continuare a sentirla presente tra noi, toccando con mano qualcosa che lei ha per ore tenuto in mano.
Oggi si è conclusa la parabola di Colonia e dei magi dietro la stella (Minù...). Abbiamo da oggi una nuova stella verso cui levare lo sguardo. Da non dimenticare mai. Grazie Maria per quello che ci hai insegnato.
1 commento:
Non tutti andandosene sanno acendere una stella. Molti anzi le spengono, senza lasciare né ricordi né rimpianti.
Posta un commento