01 settembre 2006

Le barriere linguistiche e quelle culturali

Anche un radiologo in erba può trovarsi a dover superare ostacoli di comunicazione che non si sarebbe mai immaginato di affrontare. Eppure a volte capita. E voglio raccontare i fatti di oggi a futura memoria.

Premessa. Il clisma opaco a doppio contrasto è una metodica che si avvia al pensionamento, ed è una delle ultime sopravvissute di una radiologia del tempo che fu, oggi surclassata da eco, tac e risonanza. Ebbene: mediante una tecnica relativamente semplice è possibile visualizzare la panza di un paziente in tutti i suoi grovigli, a patto di fargli sopportare per una decina di minuti un tubicino infilato colà e uno specializzando che saltabecca intorno al tavolo intimando di tenere il fiato, di spingere o di dare colpi di tosse.

Considerazione. Trattandosi di un esame impegnativo e persino imbarazzante, è per me una sfida quotidiana far si che il paziente se ne vada "contento". Ovvero si ricordi più di un certo atteggiamento gentile, sdrammatizzante e persino un po' scanzonato (capace però di alternarsi a momenti di estrema professionalità nei passaggi più critici) che non del fastidio dell'insieme.

Ecco. La difficoltà del giorno è stato fare l'esame a una signora di origine maghrebina non capace di comunicare né in italiano né in francese. E siccome l'arabo mi manca, il problema è stato grave. Almeno quanto può esserlo avere accanto a me, dietro il vetro piombato, il marito a fare da interprete durante la procedura (avvertito del rischio raggi, ma o così o niente). E soprattutto, sapendo quanto per una donna araba la femminilità sia il tesoro più custodito, cercare per lei come per chiunque altro anche di non violarne il pudore oltre le necessità tecniche procedurali.

Non so ad essere sincero cosa lei abbia davvero pensato di tutto l'ambaradan. Però alla fine di tutto il viso, di nuovo incorniciato dal velo del chador, brillava di serenità e quel "grazie" detto in una lingua non sua, aveva comunque un grosso carico di sincerità.

Se da ENTRAMBE le parti c'è la volontà di farlo, è possibile trovarsi a metà strada anche nelle situazioni più insperate.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti al dottore! Conoscendoti come ti conosco, so che solo tu avresti potuto risolvere così bene questa situazione così difficile!
So anche che hai scelto questa specializzazione proprio per non stare troppo a contatto con i pazienti, perchè, con la tua sensibilità, ogni caso ti coinvolgerebbe emotivamente più del normale rapporto tra medico e paziente, perciò...nonostante il caso particolarmente delicato e coinvolgente, sei stato fantastico!