No, non nei panni del supremo della Cupola. Proprio padrino, io, di mia figlioccia Laura e di quella grande persona che è mio figlioccio Davide. E se con Lauretta e la sua splendidamente variegata famiglia ci si vede poco più che alle feste, con Davide e i suoi freschi 21 anni è più facile combinare una serata insieme tra pizza, birra e tante profonde parole.
E in un attimo si è fatta l'una.
Sapevo di essere "responsabile" di un giovane uomo pirotecnico. Stasera l'ho ritrovato una volta più grande. Ad intavolare le cose che contano. A giocare le proprie carte, rischiando quando serve. A credere nei sogni con le giuste pennellate di ottimismo.
A lui, sinceramente, tutta la mia stima e il mio affetto. E' un filo quello che ci lega che, a ben vedere, ha carattere sacramentale: invito a guardare in alto e richiamo (per sua natura) al brivido dell'eternità. F.

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