Eravamo bellissimi. In cinquanta, braghe blu, maglia rossa, una stella appuntata sul petto con l'iniziale del nome. A raccontare la storia della stella Minù, in viaggio verso Betlemme, per indicare al mondo la venuta del Salvatore. Con tante emozioni e qualche lacrima, scaturita tra un'immagine e una canzone.
Tre mesi di duro lavoro per preparare un'ora di spettacolo. Ma ne è valsa davvero la pena. Tutti quei bimbi (e quei grandi) a cantare a gran voce "punta in alto, non sei solo, sei una stella in questo cielo", "non andare via, non ci abbandonare, stella stella mia, resta sempre nel mio cuore", "al centro del mio cuore ci sei solo tu", "io vengo ad annunciar che in una mangiatoia è nato il Salvator". Magica Luisa a dirigere. Unico monsignor Claudio alla chitarra (vien vecchio, ma come il vino buono), spettacolare Bruno, chitarra e voce, pirotecnici i flauti di Jacopo e Lorenzo. E Mimma, Jandira. E Christian magnifico Magio. E Tom, Marco, e tutti coloro che hanno dato un supporto tecnico indispensabile.
Certi miracoli succedono solo in Bescurone.
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