... io mi passo la serata con uno dei suoi fratelli. E mentre lei cenava con i colleghi du magazin, io mi sono goduto una stupenda serata con Beppe. Fatta soprattutto di parole, semplici, vere, profonde. Ogni tanto ci vuole. E' cosa arcinota che io straveda per i miei due futuribili cognati nonché gemelli. E per fortuna Carla non è gelosa. Vero, bimba mia? F.
28 ottobre 2005
21 ottobre 2005
Non me lo vengano a dire
Tutti dicono che ormai il futuro del mio mestiere sono le grandi macchine di tac e risonanza. E invece casi miei mi sto convincendo che la "povera" ecografia ha un avvenire stratosferico. Se a Cuneo abbiamo macchine avanzate, qui ho visto apparecchi che le distanziano chilometri. Ma soprattutto l'ecografia non si limita ad esplorare addomi o articolazioni: ci si può fare davvero di tutto. Bisogna metterci fantasia ed esperienza, e ti salta fuori davvero un universo di applicazioni. E questo io voglio fare da grande: l'ecografista esperto. Ma proprio esperto. A costo di pagarmi corsi e lezioni dai grandi maestri italiani dell'arte dell'ultrasuono.
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Se nonna fosse qui...
Ci ho pensato a Colonia, dove c'eravamo tutti e tre. I suoi nipoti. Ci ho pensato stasera, mentre Giova armeggiava ai fornelli: i suoi due ometti soli a Milano. Ci penserò ancora tra qualche giorno, quando si laureerà Elena.
Il tempo non ci ha concesso di condividere fisicamente con lei le nostre gioie più grandi, che poi erano le sue più grandi aspirazioni. E presto sarà il terzo anniversario. Siamo però certi che le stesse gioie nonostante tutto le sta lo stesso assaporando. Mettendoci anche il suo contributo.
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20 ottobre 2005
Quando il moroso non c'è...
...le morose ballano!
Cioè, lungi da me tornare a quella preistorica abitudine di consumarsi i gomiti cercando di agitarsi sulla pista di una discoteca, comunque il moroso se ne va due giorni a Milano ad un Convegno su nonhocapitocosa e io sono di nuovo a casa.
A fare la calza?
Ma non se ne parla nemmeno!
Sono indipendente io, emancipata magazziniera-mulettista, piena di interessi culturali, eccheccavolo.
Stasera il menù prevede una seratina con le amiche tutta pettegolezzi frivolezze e cazzatine con qualcosa di assolutamente ipercalorico da gustare per contorno e domani sera mi vedrò con i soliti e le solite, ché a casa si mette la muffa e io non ne ho nessuna voglia.
Sabato sera c'è il mio concerto a Bernezzo...che settimanina
leggera...domenica il megapranzo aziendale per i Santi Crispino e Crispiniano protettori dei calzolai (e noi che le scarpe le vendiamo ci associamo per simpatia)...in tutto questo ci sarà tipo un quarto d'ora per prendere coscienza che sì, effettivamente il moroso è già tornato da Milano e latita in quel di Bra forse persino nella stessa stanza in cui sono io.Ah, le gioie della coppia!
Pensare di avere un fidanzatino tutto cozza-patella e sbaciucchiamenti mi fa venire la nausea! =P
Meno male che ci siamo trovati così...e continuiamo a sopportarci!
Sai la fatica di trovarne un altro con gli stessi canoni?! =)
C.
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La cioccolata
Adesso spiegatemi una cosa. Io so benissimo di essere negato in cucina, e ciò lo si deve a una mancanza generalizzata di pratica, non essendosene mai manifestata una effettiva necessità di sopravvivenza ai fornelli. Ieri sera cioccolata al microonde. Stesso preparato, stesso latte, stesse dosi, tazze uguali, cucchiaino uguale. Gira, gira, gira, gira, gira, gira. In pochi istanti ecco Carla con una bella ed uniforme crema color castagna pronta da infilare della gabbia di Faraday ad addensare nella tempesta elettromagnetica. Et moi? Altro che crema invitante e vellutata. Un budinone papposo tutto grumi e polvere. Carla già assaporava il risultato e io invece ancora lì a rimescolare senza sosta. Chi la dura la vince, e a fine corsa ci sono arrivato pure io. Però... Insomma. Uffa! F.
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15 ottobre 2005
Una poesia
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
P. Neruda
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Magia di una notte
Ci saranno bimbi che questa notte voleranno sulle ali dei sogni. E in un cielo di nuvole di zucchero filato cavalcheranno al galoppo agili e bianchissimi cavalli. Danzeranno con lo stallone nero, faranno le capriole con la contorsionista. Incontreranno il pagliaccio Bubu con la sua radio, si incanteranno davanti ai volteggi della gitana. Giocheranno con il cammello, sveglieranno le tigri addormentate. E con un balzo, saliranno su, su, in alto, drappeggiando lunghi nastri di stoffa bianca. E quando il cielo comincerà a farsi scuro, accenderanno mille luci colorate. E aspetteranno l'alba insieme al placido elefantino grigio...
E' la magia del circo... che stasera è riuscita a stregare anche me. Dopo almeno quindici anni. E non solo per la bellezza delle artiste. E per l'ennesima volta mi sono sentito bambino. F.
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12 ottobre 2005
Fuuuffffffiiiiiiiiii!
La giornata è stata allucinante. Talmente allucinante che quando sono sceso dal pullman (dopo indescrivibile ritardo... vabbè) vedevo elefanti sulla piazza della stazione. Devo proprio aver mangiato qualcosa di pesante... o ero davvero stanco... oppure... magari l'elefante c'era davvero. Anzi, mi dicono che c'era davvero... F.
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Mulini a vento
A volte il quotidiano ti presenta situazioni nelle quali ti sembra davvero di essere don Chisciotte. Lotte inutili contro forze verso cui pare proprio non ci sia nulla da fare. Ti sbatti, ti scontri, consumi le tue energie. E poi? Niente. L'ultima parola è nelle mani di chi ha il potere il mano. Voilà. Giornate inutili spese a lavorare per gli altri. Ore perse ad attendere treni che non arrivano. Speranze di migliorare la propria condizione generale puntualmente disattese. Bleah, che settimana lercia, di lavoro parlando. F.
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09 ottobre 2005
Castagne
Le prime dell'anno. Come sempre, in Bescurone. Buone, calde.
E' autunno, gente. Anche se la giornata di oggi è stata splendida, con un sole caldo che ha ricordato l'estate ormai astronomicamente andata. [Dice il mio amico Winston Smith, che un po' per mestiere e un po' per passione fa il meteorologo che martedì e mercoledì pioverà di nuovo... ah, non c'è più la mezza stagione... ehi, Win, fa sempre piacere beccarti in chat]. Castagne condite con il buon sapore di tanta bella gente intorno, radunata per la festa del quartiere che si rinnova ogni anno. Cotte nella solita lavatrice riadattata allo scopo (geniale). E stavolta più gustose del solito. Quelle cose che sanno tanto di famiglia e comunità. F.
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06 ottobre 2005
Mi spiegate il finale?
Bello. Finalmente anch'io ho potuto apprezzare i mondo di Tolkien e del Signore degli Anelli. A piccole dosi, grazie alle pressioni di Carlina ce lo siamo gustato in cinque serate in pantofole. Non ne divento fanatico, ma approvo la saga e i suoi contenuti. E' davvero un concentrato di umanità.
Due osservazioni a caldo. La prima: tutti quei morti caduti in battaglia. Finzione scenica, ma in passato prima dei moschetti, dei cruise e dell'era atomica si moriva così, nel corpo a corpo. La vita è la cosa più improbabile che ci sia, e perderla in modo violento non ha senso. Guerre e battaglie han fatto la storia, ma io sto dalla parte dell'orfano e della vedova. Che poco se ne fanno di onore e gloria. Ergo resto fermo nella mia convinzione dell'assurdità di ogni guerra. Invito chi sostiene il contrario a dimostrare coerenza rinunciando ai propri comfort e partendo volontario subito per il primo fronte utile. Comodo altrimenti delegare agli altri.
Due. C'è una scena all'ultimo che è emblematica: i quattro Hobbit intorno a quattro birre, in un gioco di sguardi mentre tutti intorno ballano. Chi ha volato alto (nel film ha addirittura salvato il mondo) fatica a tornare nel basso quotidiano... ma deve saper comunque parlare lo stesso linguaggio di chi tribola a spiccare il volo.
Ma venendo alla domanda del titolo... Perché Frodo se ne va? Cosa lo obbliga a lasciare gli amici e la contea? Mi affido ai fantasysti più incalliti per sciogliere questo dubbio. F.
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04 ottobre 2005
"Ma se l'hanno fatto santo..."
Altissimu onnipotente bon signore,
tue so le laude, la gloria e l'onore et onne benedictione.
Ad te solo, altissimo, se konfano,
et nullu homo ene dignu te mentovare.
Laudato sie, mi signore, cun tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual'è iorno, et allumini noi per loi.
Et ellu è bellu e radiante con grande splendore,
de te, altissimo, porta significatione.
Laudato si, mi signore, per sora luna e le stelle,
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si, mi signore, per frate vento,
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Laudato si, mi signore, per sor aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si, mi signore, per frate focu,
per lo quale enn'allumini la nocte,
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si, mi signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si, mi signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace,
ka da te, altissimo, sirano incoronati.
Laudato si, mi signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare.
Guai a quelli, ke morrano ne le peccata mortali:
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda nol farrà male.
Laudate et benedicete mi signore,
et rengratiate et serviateli cun grande humilitate.
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Una serata trasgressiva parte II
Ed eccomi qui a raccontare di nuovo di una serata di quelle veramente "forti". Di quelle serate che vanno vissute un po' col contagocce perchè tutte insieme potrebbero anche starti sullo stomaco...
Una serata fatta di divano, del secondo DVD originale di "il Signore degli Anelli - le due torri", di popcorn, di musica buona abbastanza per non farci accartocciare le trombe di Eustachio su sé stesse.
E in barba a chi ci consiglia il sesso come rimedio alla noia (vorrei che avesse almeno avuto il fegato di identificarsi, il villano!) noi continuiamo a compiacerci della nostra perfettissima casalinga attitudine al nullafacere e a crogiolarci in una situazione per cui determinate cose, nella loro relativa importanza, continuano ad avere un significato loro proprio e, fortunatamente, non si sono ancora installate nell'icona dei passatempi.
Tutto questo per puro spirito di puntualizzazione, senza nessuna critica a chicchessia.
Ognuno fa le parole crociate che crede...
Per quanto riguarda il nuovo link che il signor Andrea Trenitalia ci ha giustappunto fornito non posso non aprire una sconsolata quanto veritiera parentesi sul rapporto commessa-cliente.
Il cliente ha sempre ragione, giustissimo, il cliente va sempre trattato con rispetto, esatto...
Infatti il cliente ha ragione di essere accompagnato al più vicino CIM ogni qual volta si propone con una domanda che rasenta i quiz di Mike Bongiorno!
Volete un esempio?
Buonasera Signora, posso aiutarla?
Sì, grazie...vorrei una maglia di Burri.
(c'abbiamo 357 marche diverse, tutte famosissime e tu mi chiedi cosa?!)
Sì, dunque il corner di Burberry è in quella direzione...
No, non Burberry...io vorrei una maglia di Burri.
(Ah, ecco, la tragedia non ha fine....)
Vi risparmio il resto, la signora voleva un maglione della Woolrich...se trovate il nesso di pronuncia in qualunque strano dialetto della nostra galassia fatemelo sapere...
In genere però mi esprimo al meglio nelle gare di resistenza...
Mi si presenta una signora anziana che mi chiede di ritrovargli il nipotino specificando "può dire al microfono che nonna Adelina cerca il bambino Leonida urgentemente?"
Con tutto il rispetto del mondo per i nomi di battesimo quali che siano vi giuro che rimanere seria in questa situazione ha rasentato l'impossibile.
Oppure mi viene in contro una signora giovane, una mamma rampante, specie terribile, con in mano una paperina numero 23 dorata e candida come la neve del Monviso mi fa: "Scusi non ce l'avrebbe un 37 così ma nera?"
"Certo Signora, vado di là, gliela cucio un momento e la porto alla cassa così lei la può misurare...."
Ma dico come si può anche solo pensare una cosa così?
Se io entrassi in un negozio di alimentari e chiedessi alla commessa di trovarmi un pacco di crostatine alla marmellata di fichi con semi di anisetta secondo voi come reagirebbe?
Mi darebbe un pacchetto di patatine al miele perpiacere? Piacciono tanto a mio zio....
Se non sono pazzi non li vogliamo...
E con questo direi che per oggi abbiamo concluso, ma domani è solo mercoledì!
Chissà quali meravigliose avventure mi aspettano!
Una mulettista esperta
C.
Pubblicato da K&F alle 23:38 1 commenti: inserisci il tuo!
02 ottobre 2005
Link
Un altro sito aggiunto nelle carinerie dal web: Laura, 25 anni, commessa genovese, che raccoglie le peggiori perle dei suoi clienti. Al grido: "Sono una commessa, non sono una santa". Grazie ad Andrea per la segnalazione.
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