Sono un po' meno patatosi della classe dello scorso anno, ma promettono bene. Oggi Zio Fra (con la collega Fede) ha vestito di straforo i panni del docente universitario intrattenendo per ore quattro (peso lordo da cui va detratta la tara relativa ai ritardi ferroviari di cui non voglio parlare) i pargoli del primo anno del corso per Tecnici di Radiologia di Cuneo. Tema: lo scheletro e le sue "circa 200" ossa. Ok, è andata. E domani si replica: tutto solo con le belve per altre ore quattro (speriamo di non dover di nuovo fare la tara...) a parlare di esami contrastografici. Ma siccome se fossi un insegnante sarei brutalmente crudele, domani li aspetta subito un compitino su quanto fatto oggi. Che faranno - udite udite! - prima da soli, poi a coppie, poi lo correggeremo insieme discutendo le cose più tragiche. Ovvero (e la cosa serve a me) le cose che oggi non sono stato all'altezza di spiegare, se loro di fatto non le avranno capite.
Ma c'è un'altra novità nel mondo felice della radiologia cuneese al rhum. Da oggi bazzica i locali Andrea, aspirante specializzando. E va be'... chi volevate che facesse l'animatore/comitato di accoglienza? Come ogni frequentatore volontario anche lui parte dall'ecografia, per problemi di dosimetro. Però oggi, mentre afferravo al volo la sonda tra un osso e l'altro, me lo sono trovato accanto a guardare cosa facessi mentre andavo alla ricerca di lesioni epatiche in una povera signora operata alla mammella... E, anche lì, giù a spiegare il come e il perché degli ultrasuoni. Me la daranno un giorno una cattedra? Io continuo a sognare... F.
2 commenti:
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Se smetti di sognare, addio cattedra. Continua ad alimentare il tuo sogno
con il giusto propellente e vedrai che anche in cattedra potranno esserci
nuove leve. Buon 2006. Dino
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