22 dicembre 2005

Rosso di sera

Un fuoco arancio arde alle spalle delle mie montagne questa sera. Il sole si accuccia dietro le Alpi Cozie, nel tramonto del solstizio d'inverno. Da oggi i giorni tornano ad allungarsi. E lo psicologico giro di boa dell'anno è voltato. Alleluia. Quest'anno non sembra per niente Natale. Niente magia. Niente atmosfera. Niente tempo da dedicare o da dedicarsi. Con in bocca un triste amaro che invoca fin d'ora la fine delle festività. Prima ancora del loro inizio. Ma il rosso continua a fiammeggiare dietro le valli e riempie gli occhi stanchi del tardo pomeriggio lavorativo. Estremo invito alla speranza in un tempo sereno?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Comprendo.
La magia svanisce con la gioventù, quando si attendevano doni e si sognava un mondo intero nello spazio di due settimane di ferie. E svanisce con il consumismo, ovunque imperante, odioso must pagano che svuota di significato e induce al qualunquismo. Dio è rinasce in un Uomo per dirci quanto ama queste bestioline che, anche oggi, si scervelleranno su cosa raccattare affanosamente e noiosamente all'ultim'ora per amici e parenti.
Intanto, tra albero e presepe...
preferisco il secondo, mentre ho buttato il primo.