13 settembre 2005

Una strana sensazione

Avete presente quando qualcosa incombe?
Tra due giorni c'è un esame, dopodomani avete una rata da pagare, vi hanno chiamato per un colloquio la prossima settimana, il vostro capo farà un'ispezione al vostro ufficio domani mattina...
Ecco.
Non è paura, non è ansia vera e propria, è una roba però che ti logora dentro perché va bene un giorno o due, una settimana, ma poi, sapendo cosa genera la suddetta sensazione spiacevole e riconducendola ad una scadenza uno pensa che entro quel giorno lì poi starà bene.
E invece no.
Uffa!
Io non so cosa mi genera la sindrome della Spada Di Damocle, mi aggiro come una tigre in gabbia e non posso nemmeno sperare di conoscere quando la situazione assumerà contorni diversi perché in realtà io non so neppure che situazione sia questa.
Di reale e incontestabile c'è il malessere e le conseguenze che la tensione riproduce su di me.
Tutto il resto è contorno: sfocato, incomprensibile, dubbioso purè di variabili che, manco a dirlo, pare non abbiano altri scopi che stressarmi l'esistenza.
Domani è solo mercoledì e io già bramo la domenica.
Vorrei dormire una settimana e invece da giovedì sospetto che sarò di nuovo in quel lager di magazzino a farmi odiare da persone così ottuse da pensare che io viva per far loro espressamente danno.
Posso staccare la spina per qualche tempo?
Pare che le ferie siano finite...
Mi riposerò a rate...in comode dispense settimanali tra la domenica pomeriggio e il lunedì mattina.
Buonanotte signori.
Date libero sfogo allo psicologo che è in voi e commentate anamnesi improvvisate sul mio alterato stato psicofisico, ve ne prego.
Attendo con ansia di potermi liberare da questo tarlo iperattivo.

C.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se hai fame di un infinito che nullo homo intorno a te può dare, ti capisco. Sensazioni di gabbie, di essere circondati da maniche di idioti, di non incastrarsi in armonia col mondo becero di tutti i giorni... molto comune anche a me. E' normale, nulla di mai visto, tranquilla. Appurato questo, cechiamo di costruirci una nostra verità: cioè, esisto e vado bene così come sono. Le altre individualità intorno a te più che probabilmente sono nelle stesse condizioni di ricerca di un centro di gravità permanente, ma nel cercarlo (o nel crearselo) spesso sono talmente infragiliti dall'ansia di ricerca da non accorgersi di scartavetrare i coglioni al prossimo. Insomma, siam tutti piccoli teneri calimeri da compatire e comprendere, più che guardare con sospetto.
Quanto alla domenica, è La Pausa sacrosanta di ogni cristiano lavoratore, ma anche ogni sera va vissuta nell'intimità del proprio io, dei propri cari, dei propri progetti, al fine di estendere il concetto di pausa ad ogni giorno. La tranquillità è un concetto mentale, sta nel proprio equilibrio. Si può essere entusiasticamente rilassati anche lavorando 10 ore al giorno (ora esagero, io nn lavoro e nn posso capire) se il tuo equilibrio e la consapevolezza di chi sei e dove vai ti accompagnano sempre.
Ex. quando ero a tirocinio in ospedale, ci sarei rimasto a dormire la notte per una settimana con lo strutturato di turno perchè mi sentivo pervaso di senso e una strada sensata nella mia vita la vedevo, ed era inattaccabile da un qualsivoglia fallocefalo di turno.

K&F ha detto...

Hai mai pensato di fare lo scrittore?!

Grazie della pera di fiducia, le pittoresche allocuzioni con cui descrivi il prossimo nostro sono degne di nota.
Il commento è assolutamente pervaso da un buonissimo profumo di "ti voglio tanto bene" e credo che questa sia in assoluto la migliore medicina del mondo.
La Sindrome si sta attenuando...
Ti abbraccio.
C.

Anonimo ha detto...

M'allieta il saperti più rilassata, ma non temer... puoi lenire ogni malessere buttandoti a capofitto nella pura e semplice contemplazione della verità, specie quando consiste in uno stillicidio di dati di fatto a tuo favore: hai tutto l'amore del mondo da un mucchio di bestioline umane che farebbero carte false per ricordarti che tu... vali (Pantène);
la piega che prenderà la tua (vostra) vita di qui a breve è a dir poco allettante;
le malignità dei suddetti fallocefali di turno (ognuno ha i suoi) possono benissimo vibrare in armonia con le frequenze dei tuoi rutti nelle tue serate migliori in compagnia di genuine e collaudate amicizie.

Ergo percui... Stammi manza (tranquilla), che è tutto nella tua testa. Fuori, nulla ha poteri nocivi su di te, nemmeno Biscardi e il Grande Fratello.

Quanto alla mia presunta vena vergatoria (che non sta per "pisellatoria"), mi capirebbero in pochi...