10 novembre 2005

Surreale

Quattro giovani nei sedili di fronte al mio che sghignazzano e sbraitano in una lingua diversa dall'italiano. Zingari? No: a drizzare le orecchie dopo un po' si riesce dipanare uno strettissimo piemontese di campagna, fatto di "ndoma a ca'", "o va nen bin", "'l treno l'é bogiase", "fate furba", "l'é vist-la prima", "a fa caod", "Raconìs el paìs d'ij màt", "soma bel e che rivà", "zio Luigi e zia Mariella" e via declamando. Simpatici. Ma che barotti...

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