In piazza con i volontari tedeschi. Siamo in tremendo anticipo per il pranzo, ma la cosa è voluta, per saltare ogni coda ed evitare il macello di ieri, dove in questo slargo c'erano diecimila affamati. Adesso 50 ballano, 20 giocano a calcio, altri fanno "coda" svaccati al sole.
La storia riconcilia la nostra famiglia con il popolo tedesco: nonno fu prigioniero qui per anni, come tanti altri italiani. Oggi mi sembra di voltare pagina e di fare pace con una generazione che nulla può delle colpe delle precedenti.
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