E' sempre presto per morire. Ma questa sera, partecipare al rosario per Luca, 18 anni, portato via da una delle tante forme di leucemia, ha confermato che a volte è davvero troppo presto. Questi sono i momenti in cui la fede si mette ad oscillare dal suo punto di equilibrio, al cospetto di una mamma icona vivente dell'Addolorata, di un papà che si è giocato tutte le speranze e tutte le forze fino all'ultimo, di una sorella che non ha più lacrime da versare. Di persona l'ho conosciuto in ospedale quando è arrivato e poi quando è venuto a fare uno dei tanti controlli da noi in radiologia. E poi le chiacchierate con i familiari nei corridoi, le telefonate con Giorgio, le speranze con andamento alternato.
Luca non c'è più. Ora, più che la fiducia di ritrovarlo un giorno, deve essere un'altra la consapevolezza che deve far andare avanti: la certezza che la sua vita continua, e che lui saprà comunque rendersi presente ai suoi cari, nel ricordo, nel quotidiano, e chissà... in qualcuna di quelle piccole cose che capitano e di cui ci si rende conto che non possono esere avvenute per caso. F.
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