18 agosto 2005

Venimus adorare Eum


L'urna d'oro con le spoglie dei Magi. Nel silenzio maestoso del Duomo. Il gotico teso verso il cielo. Slanciato verso Dio. L'organo suonato da un maestro capace di riempire di potentissimi bassi le navate, di far vibrare insieme all'aria anche l'anima di chi, come me, si è lasciato cadere in ginocchio in un angolo. Dicono che la vecchia roccia del vecchio Fra si è sciolta come burro. La conclusione di un cammino di fede durato un anno, nel quale Carla, Chiara ed io ci siamo avventurati con tre gruppi di giovani animatori, cercando di regalare loro il brivido dell'incontro con Dio. Mi sono sentito per un momento sacerdote, re e profeta. Non ho retto al peso di tale sensazione. E ho pianto come un bambino.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, anch'io ho dato sfogo alle "lacrimucce" nel duomo, forse per un senso di traguardo che si fa partenza. Ho visto i ragazzi del Triennio che NON ho accompagnato alla GMG camminare sulle loro gambe (a volte ancora un po' fragili come i giovani cerbiatti..) e chiedere a Dio luce per il futuro. Ed io un po' in disparte ma con occhi per loro e una preghiera nel cuore, di cercare e trovare quella stella che ti orienta e ti cambia la vita.
Forse un ciclo è davvero finito, forse la pagina può essere girata e i nuovi "animatori grandi" prendere il timone.. magari chiedendo ancora ai "vecchi marinai".